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LE IMPERDIBILI CENE A 4 MANI DI:

VENERDI’ 10 SETTEMBRE 2021
ore 20:30

“I sapori della Valle Arroscia scendono al mare”

 

Patata alla brace con crema maionese di ajè
Verdure in salsa di machetto
Insalata della tansumanza
Torta di erbe spontanee di montagna

Tagliatelle con il ragù di coniglio
Trofie di castagne alla crema bianca

Coniglio all’Ormeasco
Coniglio alla brace

Crema gelato al caffè
Namelacca cioccolato e zafferano

Vini in abbinamento (servizio sommelier)
Piganò Viticoltori Ingauni
Vermentino Riviera Ligure di Ponente Doc Bio 2020 Viticoltori Ingauni
Ormeasco di Pornassio Doc Viticoltori Ingauni
Passito di Liguria

euro 40 tutto incluso
(posti limitati, necessaria la prenotazione)

chef ospite: Renato Grasso, maestro chef che ha cucinato per il Papa,
con la partecipazione del Consorzio di tutela dell’Aglio di Vessalico

Chef Renato, un imprenditore professionista della ristorazione, vulcano di ingegnose iniziative per nulla effimere. Si pensi solo al Festival della cucina Italiana (20 edizioni), alla risonanza mediatica, dalle Tv nazionali, ai quotidiani, riviste del settore, radio, presenze e inviti in Italia e all’estero.

QUEL PRANZO CON PAPA FRANCESCO – Imperia Tv – il maestro Renato era di casa nel palinsesto – aveva rivelato del pranzo con Papa Francesco. “Sono ormai trascorsi cinque anni – narra lo chef varazzino mendaighino -; tutto è avvenuto tramite il caro amico, sacerdote salesiano, don Giovanni Ghilardi (è mancato nel settembre 2016, a 80 anni, parroco di Voze e titolare della parrocchia di Vezzi Portio; il primo, a Savona, a occuparsi di giovani tossicodipenti ndr) e il cardinale Calcagno già vescovo nella città della Torretta e che ha fatto gli onori in casa sua. A tavola, oltre al Papa, don Giovanni, le eccellenze Calcagno e Bertone (ex segretario di Stato del Vaticano ndr), il segretario del Santo Padre, la perpetua di monsignor Calcagno che ha collaborato con me ai fornelli, mia moglie. Una giornata indimenticabile e bellissima, oltre 4 ore di sana allegria. Abbiamo pranzato con il Pigato di Bio Vio, l’extra vergine dell’azienda agricola imperiese Il Cascin e di Pontedera. Menù: antipasto di insalata di polpo, fragole e perle di cioccolato; trofie al pesto genovese, come ‘secondo’ ‘Darne’ di Torino scottate con verdure croccanti; dolce alla bavarese alle nocciole, ‘torta del Vaticano’ e tanto di stemma. Era un mercoledì….”

Nella ‘story’ di vita di Renato il servizio militare alla caserma Turinetto di Albenga che con la Piave ospitavano fino a 6 mila uomini in divisa. “Ero arruolato in artiglieria, La Folgore, paracadutisti ‘Nembo’ (fama e motto ‘votati alla morte’). Da Albenga a Treviso, caporale e cuoco del Circolo ufficiali. Una pacchia !”

Ma è con la divisa di ‘escoffier’ che Renato ha raccolto le maggiori soddisfazioni e nomea, senza grazia ricevuta e sempre rimboccandosi le maniche. “Mi è mancato solo il riconoscimento della Michelin, c’erano dei motivi che non è il caso di riproporre, per il resto ripagato da una clientela affezionata, da ogni parte della Liguria e del Nord Italia. Certo che ero raggiante quando ai tavoli sedeva qualche Vip, credo che sia più facile elencare chi non è venuto. Penso ad Albano, ai Ricchi e Poveri, la Principessa di Monaco, industriali, scrittori, calciatori. Appagato e felice quando mi capitava di fare un’opera di bene. Con il Festival della Cucina, ad esempio, si dava un contributo economico al Granello per bimbi disabili, alle Suore del Buon Pastore che ospitano ragazze madri, agli Amici di Alessio. E non sono mancate le soddisfazioni umane, diciamo meno venali.

Grazie Renato, quanta strada hai saputo lastricare di ‘buon ricordo’, di iniziative benemerite e generose che hanno lasciato il segno.

tratto da un articolo di Luciano Corrado di trucioli.it